Roma | Il sistema satellitare permette ai carabinieri di recuperare l'oggetto
Episodio analogo nei giorni scorsi, quando era stato ritrovato un iPhone
ROMA | La tecnologia, ormai, non ha più limiti; o almeno non quelli territoriali. Un ennesimo caso di apparato informatico “spione”, infatti, ha permesso il ritrovamento dopo un furto. Grazie al segnale gps di un iPad, sottratto al proprietario lo scorso 17 gennaio in un’abitazione di Lungotevere Portuense e attivato da remoto, i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia Roma Trastevere hanno individuato il luogo in cui era stato portato.
L’OPERAZIONE | Il tablet, infatti, si trovava in un appartamento di via Roberto de Nobili, nelle mani di un 30enne di nazionalità georgiana e di una ragazza ucraina di 28 anni. Atteso il momento giusto, i militari hanno fatto scattare il blitz: entrati nell’appartamento, hanno scoperto non solo l’iPad con cui era stata segnalata la posizione, ma anche numerosi articoli informatici, tra cui due pc portatili, un altro mini tablet, macchine fotografiche, consolle per videogiochi, telefoni cellulari, un autoradio, gioielli in oro e orologi. Tutto materiale di provenienza furtiva e la somma in contanti di 1.300 euro, probabilmente un provento della loro attività illecita.
ANCHE STUPEFACENTI IN CASA | Durante l’irruzione, poi, un terzo soggetto, anch’egli cittadino georgiano di 29 anni, è stato trovato all’interno dell’appartamento dei ricettatori in possesso di alcune dosi di cocaina e di eroina, motivo per cui nei suoi confronti è scattata la denuncia a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La coppia di ricettatori è stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto: il 30enne è stato portato nel carcere di Regina Coeli, mentre la ragazza è stata accompagnata nella sezione femminile del carcere di Rebibbia. Già nei giorni scorsi c’era stato un episodio simile: due cittadini peruviani, infatti, erano stati beccati dai carabinieri dopo essersi impossessati illegalmente di un iPhone. Anche in questo caso, ovviamente, “a fare la spia” era stato proprio il gps.
Lunedì 21 gennaio 2013