Roma | l'operazione dei carabinieri ha permesso di sgominare gli estorsori

Pusher decide di abbandonare lo spaccio,

ma viene ricattato e minacciato dai suoi ex soci

L'episodio ha visto protagonista un giovane 20enne e altri tre coetanei

Carabinieri
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ROMA | Aveva scelto di dire addio alla vita da pusher, ma i suoi soci non gliel’avevano permesso. I carabinieri della compagnia Roma Montesacro, infatti, hanno arrestato tre giovani romani di 19, 21 e 25 anni con le accuse di estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti. I tre, nei giorni scorsi, avevano ricattato un altro romano, di appena 20 anni, dedito allo spaccio per conto dei tre.

L’OPERAZIONE | Il giovane, però, aveva deciso di voler abbandonare l’attività delinquenziale, esasperato dalle continue richieste di denaro provenienti dal piccolo sodalizio. Per questo motivo il giovane “redento” ha deciso di tagliare i ponti e chiudere con la droga, ma nei mesi successivi è stato intimidito, minacciato e aggredito, fino a che non si è trovato costretto a consegnare 4.000 euro in contanti per uscire dal giro ed evitare conseguenze peggiori. I genitori della vittima, che si erano accorti degli strani comportamenti del figlio, sono riusciti ad ottenere dal giovane una confessione e si sono rivolti ai carabinieri. Immediatamente sono scattate le indagini dei militari che, grazie a servizi di pedinamento, osservazione e controllo, hanno assistito allo scambio di denaro tra la vittima e i suoi aguzzini, avvenuto in un locale del quartiere Talenti.

L’ARRESTO | Il 19enne e il 21enne, dunque, sono stati così arrestati con l’accusa di estorsione continuata ed aggravata e il denaro è stato recuperato. Il 25enne, riconducibile ai due aguzzini, è stato, invece, arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, dato che all’interno del punto scommesse da lui gestito in zona Parioli, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato 1 Kg di marijuana pronta per essere spacciata. Per il 21enne, incensurato, sono stati disposti gli arresti domiciliari mentre gli altri due, già conosciuti alle forze dell’ordine, sono stati portati in carcere. 

Lunedì 21 gennaio 2013